#AbercrombieAndFitch
Ennesimo scandalo per la catena di moda giovanile Abercrombie & Fitch: dopo di casi di abusi anche il razzismo!
Sembra infatti che l'ex Ceo, Mike Jeffries, volesse la creme de la creme per i modelli che tuttora fungono da ragazzo acchiappo o ragazzo immagine dei vari store del noto marchio. Ovvero di fatto, «i più magri, i più alti e i più bianchi possibile».
Molti in nomi usciti dalle campagne Abercrombie: Colton Haynes, Channing Tatum per citarne solo alcuni.
La giovane commessa che ha accusato Jeffries ha definito l’ambiente «tossico e superficiale» al magazine xoJane. Secondo l’anonima commessa, l’ex Ceo visitava di frequente il negozio e uno degli episodi «più vergognosi» avvenne proprio in procinto del suo arrivo: «La maggior parte dei modelli neri furono mandati a casa un’ora prima della fine del turno perché si aspettava la sua visita».
Modelli come commessi, A&F ha una politica di assunzione molto rigorosa: si cerca personale di bell’aspetto, nelle pubblicità i maschi sono sempre a torso nudo, alle donne si richiede un trucco naturale, niente smalto alle unghie. Anche le taglie del vestiario non prevedono la `large´. Jeffries, che si è dimesso a 70 anni nel dicembre scorso, ha spiegato in questi termini la policy del gruppo:
«Le persone di bell’aspetto attraggano quelle belle, e noi vogliamo un mercato di gente cool, di bell’aspetto... Molta gente non c’entra (con i nostri vestiti) e non può entraci».
Intanto la Corte Suprema americana si appresta a esprimersi sul caso di Samantha Eloauf, che ha denunciato la catena di negozi di non averla voluta assumere perché musulmana. A&F afferma che non è nella `policy´ dell’azienda consentire di indossare «cappelli» di vario genere (il velo islamico, ndb).
fonte: La Stampa